martedì 20 ottobre 2015

VALORIZZARE LE PRODUZIONI TIPICHE E SOSTENERE LE GIOVANI IMPRESE CHE OPERANO NEL SETTORE

“L’Expo rappresenta un appuntamento imperdibile per le nostre produzioni. È una straordinaria vetrina per il made in Italy e per il made in Campania, espressione della migliore tradizione manifatturiera nazionale che sempre più, oggi, sposa l’innovazione, soprattutto nelle imprese under40”.
Così afferma Susanna Moccia, Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione degli Industriali di Napoli, ieri, in visita all’Expo di Milano in occasione della presentazione del volume “La dieta mediterranea nel primo anno di vita” di Raffaella de Franchis e della Conferenza Stampa “La Terra Buona” a cura della Regione Campania. 

“L’agroalimentare – continua la Presidente Moccia - per la Campania rappresenta un comparto strategico con più di 7mila imprese attive. Il settore conserviero e quello della trasformazione degli ortaggi regionale non hanno eguali nel mondo, così come l’offerta di produzioni alimentari di pregio (Dop e Igp), come: il fico bianco del Cilento, il pomodoro San Marzano, il limone della costiera amalfitana, un distretto caseario con punte di diamante come la mozzarella di bufala campana, oltre all’eccellenza degli olii e dei vini in Irpinia e nel Beneventano.  

È possibile parlare di una vera e propria "food valley” per la nostra regione, un’area naturalmente favorita da un clima che ha creato le basi per l’affermazione di un modello alimentare preso a riferimento in tutto il mondo: la “dieta mediterranea”, sinonimo di benessere e salute. Le produzioni delle imprese agroalimentari campane sono altamente competitive. Nel mondo, infatti, c'è voglia di Made in Italy, di Made in Campania e lo confermano i dati sull’export.

Allo stesso tempo, però, l’agroalimentare è uno dei settori più colpiti da fenomeni dannosi quali le agromafie e l’italian sounding. Per questo motivo è necessario valorizzare le nostre produzioni tipiche e sostenere le giovani imprese che operano nel settore. Sarebbe opportuno che queste aziende, spesso di piccola dimensione e a conduzione familiare, riuscissero a fare sistema per ottenere risultati di grande valore sia sul mercato nazionale che su quello internazionale.” 

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