Il
trend costante di sviluppo sul mercato internazionale (+32,2% in 10 anni) e la
ripresa del mercato domestico (+1,8% nel 2015), confermano che il turismo può
rappresentare un’occasione per lo sviluppo del Paese e, in particolare, per il
Mezzogiorno. Il XX Rapporto sul Turismo Italiano, curato dall’Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi
per lo Sviluppo (IRISS) del CNR e presentato a Roma il 24 giugno 2016,
raccoglie dati, idee, esperienze che possono offrire un contributo ad una
pianificazione strategica capace di valorizzare tutte le potenzialità del
settore.
Il settore turistico continua
a svolgere un ruolo trainante nell’economia
italiana, con un’incidenza sul PIL che è arrivata all’11,8%. Un risultato
importante, dovuto soprattutto ai flussi
di turisti stranieri, che nel decennio 2004-2014 sono aumentati del 32,3%
grazie ad uno sviluppo generalizzato del mercato globale, che nel 2015 ha fatto
registrare 1.113 milioni di arrivi e che promette di proseguire anche nei
prossimi anni, fino a raggiungere 1,8
miliardi di arrivi nel 2030 (dati UNWTO).
Anche il mercato domestico,
dopo un periodo di crisi prolungata, ha fatto registrare nel 2015 un’inversione
di tendenza con un lieve incremento delle presenze degli italiani negli
esercizi ricettivi, che hanno superato i 194
milioni (+1,8% rispetto al 2014). Si tratta di un primo segnale di ripresa
che fa ben sperare per il futuro, in quanto porta il numero complessivo delle presenze (stranieri e italiani) a più di 384
milioni, che corrispondono a oltre 109
milioni di arrivi.
Sono numeri significativi che
pongono l’Italia ai vertici della classifica delle destinazioni più ricercate
(in Europa solo Spagna e Francia fanno meglio con poco più di 400 milioni di
presenze), ma si tratta probabilmente di dati
sottostimati. Esiste, infatti, una quota di “turismo sommerso”, legato a movimenti che sfuggono alle
rilevazioni statistiche ufficiali, in quanto il pernottamento non avviene in
strutture ricettive ma in seconde case, presso parenti o amici o in altri
appartamenti privati. Questo fenomeno, di cui si parla molto poco, rappresenta una
realtà tutt’altro che marginale, capace di alimentare numeri superiori a quelli
ufficiali. Si stima, infatti, che il
numero delle presenze turistiche, comprensivo anche di queste casistiche,
potrebbe essere stato di oltre un miliardo, quasi il triplo di quelle
rilevate dall’ISTAT.
I turisti stranieri più
presenti nelle destinazioni italiane sono, come da tradizione, i tedeschi, che nel 2014 hanno pesato per
il 28,1%, seguiti dai francesi,
dagli statunitensi e dai britannici, tutti assestati intorno al 6,4%.
L’incidenza di questi paesi tende, però, a diminuire, in quanto è passata in un
decennio dal 53,9% al 47,3%, anche a causa dell’avvento di nuovi mercati emergenti, come quello della Russia, passata nello
stesso periodo dall’1,2% al 3,7%, della Polonia (dall’1,3% al 2,3%) o della
Cina (dal 0,9% all’1,9%).
Un altro dato interessante che
emerge è il trend positivo che ha
caratterizzato alcune delle regioni meridionali. In particolare colpisce
che le due regioni più dinamiche rispetto al mercato turistico internazionale
siano state la Puglia e la Basilicata, dove le presenze di turisti
stranieri sono aumentate, rispettivamente, del 54,7% e del 35,9% nel
quinquennio 2009-14.
Sono questi solo alcuni dei
dati che emergono dal XX Rapporto sul Turismo Italiano,
che sarà presentato venerdì 24 giugno
2016 alle ore 9.30 presso la sede del CNR in Piazzale Aldo Moro n. 7. Il
Rapporto, curato dall’Istituto di
Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo (IRSS) del CNR e
coordinato anche quest’anno da Emilio Becheri e Giulio Maggiore, rappresenta da
più di un trentennio il principale
documento di economia e politica del turismo in Italia: un’occasione
preziosa per offrire un contributo alle attività di analisi e riflessione
necessarie per fondare strategie di azione
efficaci.
La XX edizione, costituita da un volume di circa 800 pagine, ha visto la partecipazione
di più di sessanta autori, tra i maggiori esperti di turismo e attività
turistiche. Come da tradizione al volume hanno contribuito alcune delle
istituzioni più rilevanti del settore quali Istat, Ciset, Unioncamere e il
MIBACT, che ha accordato il patrocinio all’iniziativa e apre il volume con una
nota a firma del Ministro Franceschini.
Oltre a fornire uno spaccato
completo sui dati statistici del settore, il volume propone una grande varietà
di opzioni e strategie utili per consolidare e migliorare le tendenze di
sviluppo, intervenendo sui numerosi fattori che determinano la competitività
delle destinazioni italiane e rimuovendo gli ostacoli che ancora impediscono di
valorizzare le straordinarie risorse culturali e paesaggistiche del paese. Nei
vai capitoli sono affrontati problemi di grande attualità come la sharing
economy, i cambiamenti dovuti ai social
network e all’ICT, le reti d’impresa, la valutazione dei
precedenti piani di sviluppo del turismo,
i fattori di competitività delle
destinazioni, l’analisi di alcune nicchie
di turismi emergenti, la rilevanza crescente del turismo culturale che ha visto un grande sviluppo anche durante in
periodo di crisi.
Come afferma il Direttore dell’IRISS-CNR, Alfonso Morvillo, “il XX Rapporto sul Turismo Italiano si propone di offrire un
contributo di conoscenze e di strumenti utili sia attraverso un’analisi
sistematica delle evidenze statistiche più significative, organizzate in modo
da poter rendere comparabili nel tempi i fenomeni esaminati, sia attraverso la
presentazione di alcune ricerche empiriche finalizzate a studiare i fenomeni
emergenti di maggiore interesse. Il Rapporto propone, inoltre, case history di
successo che possano costituire best practices da prendere a riferimento.
In occasione della
presentazione, i principali spunti del rapporto saranno approfonditi in una
tavola rotonda che vedrà la partecipazione dei rappresentanti delle principali categorie imprenditoriali del settore –
Claudio Albonetti (Assoturismo), Nicola
Ciccarelli (Confindustria Alberghi), Giancarlo
Deidda (Confturismo) – del presidente di Confcultura, Patrizia Asproni, del Segretario
Generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli,
del Direttore Esecutivo dell’ENIT, Gianni Bastianelli, e del Direttore
Generale Turismo del MIBACT, Francesco
Palumbo.