domenica 13 dicembre 2015

Il Venezuela lancia il suo grido di dolore

"Elezioni Venezuela, le opposizioni travolgono Maduro: ora hanno i numeri per cambiare la Costituzione"

"Venezuela, fine del Chavismo. Festa e caroselli a Caracas"

Così titolavano i giornali italiani il giorno dopo la sconfitta elettorale di Maduro in Venezuela. Si fa più difficile la vita politica per Nicolas Maduro: la coalizione antichavista Mud (Mesa de Unidad Democratica) ha infatti conquistato la supermaggioranza dei due terzi del Parlamento, pari a 112 seggi su un totale di 167, contro i 55 seggi del sul partito (Psuv). La conferma dei risultati è arrivata domenica 8 dicembre dal Consiglio nazionale elettorale (Cne) a 48 ore dalla chiusura delle urne.

Il 12 dicembre il presidente  Maduro, si è rivolto ai militari dicendo che devono prepararsi a combattere se nel Paese continueranno a esserci tensioni dopo la sconfitta del suo partito alle elezioni legislative. Maduro continua dunque a mantenere toni combattivi. Tutti gli occhi sono puntati sui soldati dopo la vittoria dell'opposizione in quanto le forze armate sono tradizionalmente l'ago della bilancia.

Nel frattempo il Venezuela attraverso i suoi concittadini sparsi nel mondo ci fa sapere che la situazione del paese è catastrofica. Mancano medicine negli ospedali e nelle farmacie, mancano viveri e generi di ogni tipo. La popolazione non può curarsi e molti ammalati grandi e piccini muoiono. Tutto questo è stato tenuto nascosto agli occhi del mondo dalle autorità. Ma i cittadini venezuelani sparsi per il mondo non hanno abbandonato il loro paese e hanno dato vita nel 2012 al programma PAHPV per sostenere la popolazione residente con l'invio di forniture mediche in tutto il territorio.
La comunità napoletana venezuelana, in questo Anno Santo della Misericordia proclamato da Papa Francesco, ha chiesto aiuto alle comunità parrocchiali per sostenere il progetto PAHPV. 

Chi fosse interessato può visitare il sito www.ayudahumanitarlavenezuela.org

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